Città & Territorio

Fabio Fabbrizzi (a cura di), Edifir, Firenze, 2012
ISBN 978-88-7970-522-6

Architettura-&-Citta

“La città di Londra rappresenta per costituzione genetica il modello ideale di metropoli policentrica, e si pone dunque agli occhi dell’architetto e dell’urbanista come terreno ideale e particolarmente fecondo sul quale testare le condizioni e gli effetti dell’applicazione di modelli progettuali che possano incidere, a scala diversa, sul tessuto urbano.
Da circa dieci anni, il seminario su Londra da me coordinato ed avviato dal Prof. Alberto Baratelli nell’ambito del Laboratorio di Progettazione dell’Architettura IV presso il Dipartimento di Progettazione dell’ateneo di Firenze, si è affiancato al corso di Housing & Urbanism della Architectural Association di Londra al fine di sviluppare studi e proposte su aree particolarmente problematiche all’interno di quartieri periferici della capitale britannica, anche al fine di fornire proposte e suggerimenti ai governi dei vari Boroughs nel corso del processo di sviluppo dei Local Development Framework (strumenti di pianificazione strategica a scala locale).
Le presentazioni congiunte che due volte l’anno si tengono presso la AA anche allo scopo di illustrare ai rappresentanti dei governi locali e della Greater London Authority i risultati spesso particolarmente convincenti del lavoro svolto dagli studenti inglesi e da quelli fiorentini, hanno nel corso degli anni toccato tematiche di fondamentale importanza per il futuro dei centri urbani europei, inserendo le proposte strategiche e progettuali all’interno di quadri contestuali particolarmente approfonditi rispetto a questioni quali la sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’espansione urbana, l’immigrazione e le relazioni multietniche, il degrado fisico, economico e sociale delle periferie metropolitane, l’insediamento e lo sviluppo di sacche di residenza ed attività economiche “informali” ai margini dei centri urbani.
È questo senza dubbio uno dei casi in cui più evidente risulta il notevole potenziale che l’ambito accademico può esprimere ogniqualvolta si consenta, liberandosi della cancrena autoreferenzialista, un confronto con ambiti e tematiche particolarmente stimolanti del mondo reale”.

Autore del pezzo: Workshop sulla città di Londra, pp. 40-43.

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